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COSA OFFRIAMO

CONSULENZA PSICOLOGICA

Il ruolo della Psicologa in un Centro Antiviolenza, va al di là di quello professionale perché partecipa ad un progetto collettivo di cambiamento sociale e culturale ancora necessario per affrontare la complessità della violenza di genere.

Lo fa come donna e professionista, sostenendo altre  donne a credere ancora in possibili  relazioni rispettose della differenza e della propria libertà.

La violenza può avere degli effetti particolarmente dannosi per lo stato psico fisico della donna e tali da rendere necessario l’accompagnamento a servizi e professionisti specializzati per affrontare la situazione e anche, eventualmente, per introdurre un trattamento farmacologico. 
Per questo motivo il Centro si avvale anche della collaborazione con uno psichiatra. 
La consulenza psichiatrica ha l’obiettivo di fare un primo inquadramento della situazione per fornire elementi all’operatrice del Centro utili ad attivare le risorse più adeguate alla situazione specifica della donna e alla sua presa in carico. (IN FASE DI SPERIMENTAZIONE)

I percorsi di uscita dalla violenza presentano livelli di difficoltà che variano dalla durata e dalla intensità del rapporto, dalla storia personale, dalla presenza di figli.

Una ragazza di vent’anni, che si rivolge al Centro per denunciare il partner che l’ha svalutata, controllata, picchiata e che ha deciso di lasciare dopo pochi mesi, avrà più risorse di una donna che vive una relazione maltrattante da trent’anni, con figli, isolata e depotenziata nelle sue capacità progettuali.

Eppure entrambe sono arrivate al Centro, a volte accompagnate da un’amica o inviate dalle Forze dell’Ordine intervenute in loro soccorso. Sono impaurite, diffidenti, piene di sensi di colpa. Il primo passo è stato fatto  con tanta difficoltà, ambivalenza nei confronti di un uomo che l’ha riempita di attenzioni e poi l’ha abusata, resa dipendente economicamente e psicologicamente e ora la implora di riprovare, le chiede di aiutarlo.

Al Centro, ricostruirà la sua storia, analizzandone i passaggi, dall’inizio: in quale momento della vita l’ha incontrato, quali bisogni esprimeva, cosa l’ha legata a lui. Quando si è manifestata la violenza e in quali modalità. L’ascolto in un luogo protetto, ha la funzione di riconoscere la sofferenza di ogni donna che in questo spazio può rielaborare i traumi vissuti nella relazione e gradualmente recuperare le proprie risorse personali.

Ci sono momenti delicati da affrontare e situazioni di rischio per la donna nelle congiuntura di separazione o di una denuncia. In alcuni casi è necessario mobilitare molte energie, offrire protezione abitativa, coordinarsi con le varie figure professionali presenti al Centro e con la Rete Istituzionale per riprendere il percorso psicologico superata la fase di emergenza.

Se accettiamo la complessità di questi percorsi sospenderemo il giudizio e rispetteremo i tempi della donna. Spesso l’incontro con il Centro, l’appuntamento settimanale anche per le donne che non si separano, rimane un riferimento costante.

Si sorprendono per qualche gesto di cura che dedicano a sé stesse: hanno aggiustato una lampada, comprato dei fiori, si sono iscritte ad un corso.

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